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Interviste

Il Barbologo intervista Alessandro Manfredini

Benritrovati Beard Lovers! Oggi conversiamo con un ospite che non ha bisogno di presentazioni. Chiunque scriva anche solo una volta “barba” su Google non può non aver visto una sua foto.

Alessandro Manfredini ci concede qualche risposta nel nostro viaggio alla scoperta di questo fantastico accessorio maschile che è la Barba!

 

Alessandro è esattamente il prototipo del modello maschile di oggi. Collaborazioni con grossi brand, servizi professionali e uno stile eccellente lo hanno reso volto e porta-bandiera di marche conosciute a livello globale.

Lo salutiamo e lo facciamo accomodare con noi.

 

Alessandro benvenuto, cominciamo dal tuo stile. Riconoscibilissimo. Giacche bi-color, accessori retro’, foulard e camicie con disegni importanti… Come lo vogliamo chiamare, Dandy Post-Moderno? Si tratta di una scelta fatta da un consulente di immagine, dai brand che pubblicizzi, o è qualcosa che ti apparteneva già prima?

Grazie. Il modo di vestire mi ha sempre distinto fino da quando ero piccolo. E’ caratterizzato da una mescolanza di stili diversi, azzardatamente abbinati tra di loro; trovo cose al mercatino dell’ antiquariato e le faccio mettere a posto con tagli più attuali, mi piace dare una seconda vita a certi capi e accessori. Non ho consulenti di immagine, diciamo che sono io il mio consulente. Ho diversi stili (new classic–new country- botanical style ) e mi piace giocarci.

Sappiamo della tua attività di scultore e grafico, non trovi che diventare modello sia un curioso ribaltamento dei ruoli? Nel senso che ora la “materia da scolpire” siete diventati tu e la tua barba? In pratica da artista sei passato a materia d’arte. Dall’esperienza hai una consapevolezza diversa, rispetto ad un modello classico, che è abituato semplicemente a farsi “mettere le mani addosso”?

Diciamo che mi ritengo ancora un grafico e uno scultore. Modello è un aggettivo che mi fa molto sorridere, a cui non sono ancora abituato, e mai pensato di farlo. Molte volte ai brand con cui lavoro do idee su come scattare e come deve essere la foto; essendo un creativo non riesco a non rompere le ***** ai clienti . Il britannico “Daily Mail “ mi ha messo nella classifica degli uomini più belli e influenti del mondo. Forse dovuto al fatto che il mio stile personale è molto imitato.

 

In altre interviste hai parlato di servizi pubblicitari fatti per brand italiani ma apparsi solo all’estero. Cosa ne pensi? Trovi che il tuo stile incarni più l’idea che ha un europeo dell’”italiano chic”, e quindi venda meglio all’estero, piuttosto che in patria, dove, per un certo tipo di pubblico, l’eleganza maschile è vista più come una ostentazione che come stile?

Penso che il fascino e la magia di noi italiani piaccia a molti, ed è una carta da giocare a nostro favore.

 

Ammettilo. In realtà la vera star è il gatto che ti accompagna nelle foto e nelle storie (ride). Lo vediamo seguirti durante le sessioni di cucina e persino nelle foto professionali! Anche se in svariati servizi ti fotografano con vicino bracchi e altri cani, che probabilmente si rifanno agli eleganti  Master of Hounds e vendono benissimo la sensazione che vuole trasmettere il brand, personalmente trovo il gatto più “complice” nella quotidianità di un modello, che ne dici?

Vero! Silvano è la vera star, penso sia un alieno che cerca di studiarmi per poi rapirmi per esperimenti. Silvano è il mio compagno di vita complice , indipendente ma allo stesso tempo molto attaccato alla mia figura. È un gatto inconsueto con un carattere veramente strano, è tra un gatto e un cane curioso. In certi servizi lo inserisco nello scatto (esce fuori la mia indole di artista, che vede già prima come dovrà venire una foto).

 

A proposito di cucina. Sappiamo che ti ci diletti. Le persone non barbute possono trovarlo contro-intuitivo, ma la culinaria è molto importante nel mondo Beard. C’è questo sacro terrore, per alcuni di noi, nientemeno che degli spaghetti al pomodoro! 

Tu ti privi di qualche piatto o qualche ingrediente a pranzo e cena? Hai qualche consiglio per il tipico barbuto terrorizzato dal sugo? (ride)

Io amo cucinare per i miei amici, e radunarli alla mia tavola per confrontarci con l’aiuto di un buon vino rosso. La cucina per me è una forma d’arte, un’altra sfumatura di essa.  Quindi io non mi privo di nessun tipo di ingredienti, posso consigliare di lavarla con un ottimo shampoo ; se vuoi ho alcune marche da consigliarti con cui collaboro.

 

Parliamo prima di Confraternite Barbute. Un fenomeno in ascesa sui social da qualche anno a questa parte. Gruppi di uomini che si “alleano” condividendo in primis la passione per la barba, insieme a determinati valori personali. Cosa ne pensi?  Qualche gruppo ha mai provato ad “attirarti”?

Con altri modelli barbuti invece, hai stretto qualche amicizia importante?

Sono iscritto a qualche confraternita barbuta ma a volte trovo discriminazioni tra di loro e la cosa mi suona molto male e mi da fastidio. Molti mettono come priorità la barba, ma uno dovrebbe anche essere non solo una barba, ma una Persona pensante o almeno una barba pensante. Ho stretto amicizia con vari modelli barbuti e con fotografi o truccatrici, ho lavorato con Ricki Hall un personaggio carismatico.

Tutte le amicizie sono importanti e non devono avere un nome noto per esserlo, ma un grande cuore e soprattutto leale .

 

Sai cosa mi ha incuriosito? Sono nel giro Beard da un po’, e ho “studiato” molti Beard Models. Normalmente le persone, chiamiamole comuni,  si trovano davanti un modello barbuto hanno delle domande standard. Solitamente sono: “Chissà quanto impegno ci mette”, “Ma sarà scomoda?”, e cose del genere.

Invece quando si parla di Alessandro Manfredini, la domanda che sorge è: “Chi è e da dove viene?”

Per chi, come il sottoscritto, si occupa di Barba a 360 gradi, è una cosa molto particolare. Sembra quasi che istintivamente un osservatore casuale non veda la tua barba come un accessorio esterno, ma come parte di te. Secondo te può essere uno dei motivi del tuo immediato successo dietro l’obbiettivo?

Penso proprio di si. Una mia caratteristica che per me può essere un mio difetto per questo lavoro è la timidezza, ma forse può essere anche la mia arma vincente. Io la barba l’ho da quando avevo 30 anni se ben ricordo, ed è un accessorio che mi porto dietro e che deve essere un complemento della mia persona . Per chi mi conosce da tempo, sono sempre stato così.

 

L’ascesa dei barber. Fino a pochi anni fa, almeno nelle città non metropolitane, ce ne erano pochissimi. Poi improvvisamente sono diventati una istituzione. Secondo te, quale è la vera differenza tra  un barber shop old style, come vanno di moda, e il classico barbiere, a parità di competenza?

Io ricordo i Barbieri, da piccolo in fila sulla panchina in legno in mezzo a giovani vecchi, mentre aspetto il mio turno immerso da profumi di colonie. Lo ritrovo un mestiere e un’arte italiana che non dobbiamo dimenticare, e nemmeno scimmiottare.

Prima di salutarci, progetti per il futuro? I prossimi servizi dove si terranno, in Italia o all’estero? Hai qualche consiglio per un neofita, che magari è interessato a seguire il tuo stile?

Servizi ne ho in cantiere molti, e devo rinunciarne ad alcuni per motivi di tempo, sono appena rientrato da Londra per una bella collaborazione con Captain Fawcett. E un’altra con Solomon’s Beard, non vi nego che questi due brand sono i prodotti che io uso di solito.

Un consiglio che posso dare è che ogni barba ha la sua particolarità: bianca, rossa, nera, multicolor, riccia o liscia. Per me è come una nostra impronta digitale unica .

Vi aspetto tutti da me per una bella cena! 🙂

 

Grazie ad Alessandro e speriamo di risentirci presto per aggiornarci sulle novità della moda barbuta!

Potete seguire Alessandro sul suo profilo instagram. 

 

A presto!

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