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Interviste

Moda Barba 2019 – Il Barbologo intervista Stolas

Bentornati sul blog dedicato al Beard World, Il Barbologo!

Oggi si torna a parlare di moda barba con Stolas!

Benvenuto Mauro, ho visto il tuo profilo IG @thestolas, innanzitutto complimenti per la “professionalità” con cui lo gestisci. Penso tu rappresenti egregiamente il lettore tipo del Barbologo: un uomo attento allo style, ma non ingessato. Abile nel gestire le nuove tecnologie, mantenendo al contempo una sana nostalgia e rispetto per le tradizioni.

Vuoi intanto accennarci i tuoi interessi, i tuoi impegni, presentarti ai nostri lettori?

Oddio, questa prima domanda è già abbastanza impegnativa! Diciamo che i miei impegni e interessi vanno più o meno di pari passo. Lavoro principalmente come traduttore, designer (in particolare 3D) e sviluppatore web, motivo per il quale sono molto interessato a tech e informatica. Gli altri grandi interessi sono il whisky e la cultura del bere in generale, la mia sigaretta elettronica, che mi ha fatto guadagnare la nomea di deodorante per ambienti tra gli amici e ovviamente viaggiare in tutto il mondo. Per questo recentemente ho creato il mio sito, stolas.eu, così da dare forma a tutte le esperienze che accumulo.

Prima di parlare della nostra amata barba, vedo che nei tuoi post scrivi quasi sempre in due lingue. Non è così frequente per i profili italiani. Lo trovo apprezzabile, per quanto orgogliosi della propria lingua madre, la chiusura linguistica ci lascerà sempre ai “bordi dell’impero” nell’era globalizzata. Consiglieresti a tutti i tipi di profili italiani questo esercizio di stile?

Sì, lo consiglio vivamente. Nel 2019 l’italiano, con circa 60 milioni di parlanti nativi è circa al ventesimo posto tra le lingue più parlate al mondo, contro l’inglese che è la terza lingua al mondo, con circa 365 nativi senza neanche considerare tutte le altre persone che lo parlano e lo usano quotidianamente. Facendo il traduttore mi scontro spesso con la domanda “localizzare o no?” e nella maggior parte dei casi, soprattutto per quanto riguarda l’inglese, la risposta è “assolutamente sì”, soprattutto in quei casi in cui lo storytelling è una parte rilevante del proprio brand. Scrivere esclusivamente in italiano pone un enorme limite a quante persone possiamo raggiungere.

Hai una bella barba modaiola Stolas, anche l’hairstyle è molto contemporaneo. Cosa ti ha fatto scegliere la barba folta, piuttosto che la rasatura?

In realtà sfoggio una qualche forma di barba dai 19 anni praticamente. Prima avevo principalmente il pizzetto che alternavo a periodi di rasatura ma lasciando quasi sempre un’ombra. Poi per un periodo me la sono fatta crescere e la mia compagna (@shoesontheroad, la santa che fa praticamente tutte le foto in cui appaio) mi ha fatto notare quanto mi stesse bene, ed effettivamente ho trovato che avesse ragione!

Cosa ne pensi della moda della barba degli ultimi anni? Si tratta di una meteora che passerà con il trend, o qualcosa è cambiato nella visione dell’uomo barbuto, cambiamento forse dovuto proprio alla già citata globalizzazione culturale?

Sì e sì, penso che effettivamente sia cambiata la concezione dell’uomo barbuto, forse proprio per la globalizzazione culturale tramite i nuovi media, ma temo anche che il boom del momento possa essere un trend di passaggio. La barba rimarrà sempre proprio grazie alla nuova visione che ne stiamo ricavando ora, ma con i suoi alti e bassi a seconda della moda del periodo.

Stolas, sei più tipo da barbiere classico, da barbershop moderno o da parrucchiere unisex? E cosa ti fa preferire un professionista rispetto ad un altro?

Se devo essere onesto, non ho mai amato particolarmente il barbiere classico, per lo meno per le esperienze “poco fortunate” che mi sono capitate! Per il tipo di taglio che preferisco, che è sempre abbastanza lungo, mi sono sempre trovato molto bene con i parrucchieri unisex, che tendono a essere più versatili e meno intimoriti da un taglio lungo. I barbershop moderni, che poi in realtà trovo più classici dei sopracitati, mi piacciono molto, proprio perché tendono a offrire un’atmosfera e una professionalità difficili da trovare in altri contesti, anche se devo ammettere che ormai lascio l’onere e l’onore di tagliarmi i capelli alla mia compagna, che è diventata bravissima facendosi la pelle sulla mia testa!

I primi a riportare in auge la barba per l’uomo possiamo dire essere stati gli hipster? ha ancora senso fare questo accomunamento nel 2020? Girando per il mondo, non noti anche tu che ormai il portare la barba sia uscito dallo schema modaiolo?

Penso che gli hipster abbiano fatto un buon lavoro a riguardo! C’è da dire che però negli ultimi anni oltre alla “classica” barba da hipster la moda e il gusto si sono andati differenziando parecchio, quindi a oggi non so quanto possa essere rilevante l’accomunamento, ormai la cultura della barba si è diffusa abbastanza da non essere più necessariamente una dichiarazione di moda.

Ho visto che stai collaborando con Sprezzabox, la trovo un’ottima iniziativa, molto, come dire… americana. Credi che servizi del genere possano attecchire in Italia? Un italiano di fiderebbe mai di comprare “a scatola chiusa”?

Mi auguro veramente che anche in Italia possano attecchire servizi del genere, anche perché sono sempre alla ricerca di scatole del genere e per chi non abita in America i costi di spedizione tendono a essere abbastanza proibitivi. Conosco alcune realtà italiane che però si rivolgono esclusivamente a un pubblico femminile. L’Italia è ancora fortemente sotto il giogo del digital divide, conosco molte persone diffidenti per quanto riguarda gli acquisti online, figuriamoci acquistare qualcosa letteralmente a scatola chiusa, ma in realtà trovo che siano servizi estremamente validi.

Dal tuo sito vedo che ti piace sperimentare e acquistare dal web oggetti e articoli particolari. Riguardo alla barba? Qualche prodotto particolare? Qualche tip per i nostri beard lovers?

Devo ammettere con rammarico che per quanto concerne la cura della barba sono praticamente un profano! Ho iniziato a utilizzare pettini, balsamo e oli dedicati solo “recentemente”. Per questo non mi sento di consigliare ancora un prodotto in particolare, ne sto provando diversi e per ora posso solo dire che sento di aver perso parecchio tempo trascurando l’importanza di un buon olio per barba e soprattutto del classico pettine in legno, che ormai porto veramente ovunque! Poi quando avrò trovato qualche prodotto in particolare con cui mi trovo sicuramente ne parlerò sul mio sito!

Come traveller, per un ragazzo che volesse cimentarsi in questo modo di vivere, la prima meta che ti viene in mente? Il posto che ha fatto scoccare in te la scintilla dell’amante dei viaggi?

Fortunatamente grazie ai miei genitori ho sempre viaggiato molto in lungo e in largo, ma se dovessi pensare alla prima meta che mi ha fatto scoprire quanto fosse bello vedere il mondo direi che è stato un viaggio di famiglia negli Stati Uniti. All’epoca, il ’96, era veramente un altro mondo rispetto all’Italia. Un altro viaggio che mi ha fatto riscoprire l’amore per il mondo è stato quello in Giappone, dove ho vissuto per 9 mesi, per questo penso che in generale il mio consiglio sia quello di viaggiare lontano. Viaggiare apre veramente la testa e riesce a farti vedere tutto da una nuova prospettiva.

 

Grazie Mauro, seguiremo il tuo sito e invitiamo i nostri lettori a darci spesso un’occhiata. Alla prossima!

Seguiamo Stolas, il suo sito stolas.eu e Shoesontheroad ! 

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