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Interviste

Il Barbologo e Diego Bazoli – Intervista al Califfo

Benritrovati nel mio angolo degli Ospiti, mettete il cellulare in modalità silenzioso, sededetevi comodi e datevi una bella lisciata alla barba.

Oggi scambiamo due parole con un vero barbuto, anzi un “Real” Barbuto, @therealbazzo, alter ego di Diego Bazoli, un nome che molti tra voi conoscono bene!

Per chi vivesse sul lato sbarbato della Luna, Diego è una vera Personalità del Beard World. Un vero cavallo da corsa con all’attivo un “Barba dell’Anno 2016”, due volte sul podio in Olanda e Israele (poi ci addentriamo…); tante altre partecipazioni in giro per l’Europa.

Quasi 20.000 follower su Instagram, su Facebook bisogna mettersi in lista per l’amicizia, ospite in tv e speaker fisso su Radio Vera, da dove possiamo cominciare?

Come nelle migliori storie, partiamo In Media Res, nel pieno della battaglia, per poi tornare indietro agli albori.

 

Diego, benvenuto su Il Barbologo.

Buongiorno a tutti i lettori, è un piacere condividere le esperienze che mi hanno portato fino a qui.

 

Cominciamo subito a buttare un po’ di carne al fuoco, parlaci delle competizioni. Sei molto attivo in questo senso, raccontaci, c’è agonismo? il rapporto con gli altri partecipanti come viene percepito?

Le gare sono state una grande svolta, partecipai per curiosità e voglia di esserci, a Cosenza nel 2016 i partecipanti erano prettamente del sud, vinsi e cambiai modo di vivere questa passione e la trasformai in opportunità e voglia di continuare. Le competizioni europee sono molto elaborate. Selezioni per la categoria  (un massimo di diciotto candidati), tra l’altro decise in Italia in anni che furono, e il rispetto e la voglia di conoscersi la fa veramente da padrona. Ovviamente tutti voglio il gradino più alto del podio, ma come spiego sempre, le giurie hanno dei canoni per ogni categoria, ma sono influenzati parecchio dal proprio gusto personale e questo rende la cosa molto rilassante e poco violenta sul piano del risultato. È un esperienza fantastica in campo europeo confrontarsi con grandi che hanno vinto in passato veramente Tutto, uno stimolo ad esserci e come scrivo sempre, rappresentare la propria nazione all’estero.

 

E con gli altri italiani? Fate squadra oppure è ognuno per sè? Che fama hanno gli italiani in un ambiente così tipicamente nordeuropeo?

Noi italiani siamo rientrati nell’ultimo anno agguerriti e compatti su molte categorie di barba. Siamo una squadra e facciamo parte quasi tutti dello stesso Club, e nonostante ognuno di cerchi di raggiungere il risultato migliore, c’è stima e simpatia incondizionata, anche perché vivere una passione è anche questo, e quando hai il carattere per metterti in gioco realizzi che puoi vincere o perdere, ma esserci ci fa già vincitori.

 

C’è una storia particolare, che ricordi con più gioia oppure negativamente, tra le competizioni?

Il ricordo bello che ho di salire su un palco all’estero è il vedere la gente che ti ammira con stupore, e le grasse risate che ci facciamo un po’ per la tensione un po’ perché siamo cosi, con i miei colleghi italiani.

 

Un buon consiglio per un neofita che volesse cimentarsi?

Partecipare è semplice, scegliere una categoria, mettersi in gioco con umiltà, e investire tempo e denaro. Perché tutto è collegato ad unica parola, Passione. È capitato che qualche brand ci sponsorizzi, ma l’inizio è sempre un investimento.

 

Parliamo un pò di te. Classe 1984, a 34 anni com’è essere un “modello alternativo” come quelli a cui accenni nei tweet? che differenza c’è tra quella che fuori chiamano moda, ma tu chiami passione?

Il carattere è molto importante in tutto, non mi considero alternativo, i tatuaggi , la barba, sono cose da tutti i giorni. Probabilmente ho una sfrenata voglia di dimostrare che l’apparenza è una cosa, ma il fermarsi a conoscere una persona è un’altra. Troppe volte si giudica o si denigra per un atteggiamento o un portamento, errore, le persone vanno conosciute per confermare o cambiare la propria opinione, ma è molto raro al mondo d’oggi. Proprio per questo io cerco di offrire sempre con raduni, feste o competizioni il modo di incontrarsi e non viversi solo da un cellulare, ce una grande differenza tra il voler investire sulla propria immagine sui social e dimostrare cosa si è nella realtà. Bisogna viversi di più.

 

Nella tua bio parli di essere stato notato da un curatore d’immagine, vuoi raccontarmi? Come si viene “notati” specie al giorno d’oggi?

I social sono un grande mezzo di comunicazione, io ho capito che potevo trarre vantaggio da questo, e curare i miei profili è diventato divertente e piacevole. Ultimamente il mercato cerca quel qualcosa di raro o di speciale, rispetto al solito canone tradizionale imposto dalla società perfetta (che poi non esiste), e ho battuto su questo fino ad arrivare a grandi esperienze e collaborazioni.

 

Servizi fotografici. Di livello professionale, con collaborazioni importanti; come nascono, da tue idee o c’è una Longa Manus artistica dietro? Ci racconti una avventura/disavventura sul set?

La particolarità e la voglia di essere protagonisti della propria vita, fanno in modo di essere introdotti in mondi fino a poco prima sconosciuti. I servizi fotografici sono un esperienza fantastica che ti fanno crescere la consapevolezza di aver curato bene la propria passione, o in altri casi il proprio corpo o la propria stranezza. Non pensare di essere modelli sta alla base di tutto, perché i modelli sono altri, troppi si auto definiscono ciò che non sono. La televisione è stato un altro grande sogno realizzato, da Tagadà a LA7, a tv8 e come conduttore su rtb di un piccolo spazio dedicato alle passioni di nicchia, mi hanno sicuramente lasciato un ricordo che rimarrà indelebile per tutta la vita. La Radio, dove tutto iniziò su invito mi ha dato il piacere più grande, coinvolto senza impegno, e ospite ogni primo sabato del mese, arrivò la possibilità di collaborare realmente ed essere uno di loro, e addirittura uomo immagine della campagna pubblicitaria. Tengo a precisare che ogni mio piccolo passo è stato fatto  da solo, con umiltà, con allegria senza mai avere illusioni , ma proprio questo ha fatto in modo che chi fosse al vertice mi desse la possibilità di far parte di quelle realtà.

 

Bearded Villains Northern Squad e Fratelli Locatelli. Meriterebbero una intervista da soli. Vuoi darmi una infarinata su cosa significa far parte di queste famiglie? Per qualcuno che magari aspetta di essere notato da uno “Scout”.

Tutto è sempre proporzionato all’impegno e al tempo che dedichi alla tua passione.

Il mondo barba è molto grande anche se non siamo tantissimi, una realtà viva sono i gruppi che io seguo con stima e rispetto, simpatia, tanti che ne fanno parte li conosco di persona e sono la cosa bella che mi ha regalato la Barba, io personalmente sono membro della NSI, entrai su suggerimento di una persona che ora è un mio grande amico, e per i valori che e la voglia di dare continuità a questa che non amo considerarla solo una moda. Quindi consiglio a chi desidera cercare informazioni di farsi avanti, ma realizzare che far parte di gruppi è anche impegno e buon senso.

Il mio tesseramento al club internazionale di barba & baffi è avvenuto tramite la chiamata di uno dei membri e ho sposato subito l’idea di essere uno di loro, per come vivono la passione, per i viaggi che si fanno e la voglia continua di mettersi in gioco.

 

Per concludere la nostra prima chiacchierata, da un tuo tweet del novembre 2017: “Non ricordo come ero, ma so cosa voglio essere domani!”, oggi cosa ne pensi?

“non ricordo come ero, ma so cosa essere domani” è un espressione che uso per stimolarmi a vivere a pieno ogni avventura e fare in modo che queste non siano mai un punto di arrivo ma di partenza.

Il mio più grande obbiettivo e proporre feste, eventi e raduni per TUTTA la gente che condivide con me questa passione insieme a curiosi, bambini, famiglie., sfruttando a pieno ogni canale che mi sono creato lavorando sodo.

Non esistono barbe piu belle o piu brutte, esistono persone che vivono la medesima passione.

Il califfo Diego Bazoli

 

Come non essere d’accordo? Gli eventi e i raduni sono il modo migliore per veicolare una passione e sentirsi parte di una grande Famiglia.

Salutiamo Diego fino alla prossima intervista, ricordiamo di seguirlo sui canali social:

instagram: @therealbazzo

twitter: @therealbazzo

e sul suo sito personale: www.diegobazoli.com

 

E Grazie Califfo!

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